Viticoltura e cambiamenti climatici

vigneto in una giornata autunnale

Un tema che potremmo definire “caldo” con una triste ironia: quali sono le problematiche emerse negli ultimi anni riguardanti la viticoltura e cambiamenti climatici?

Questione climatica: quali legami tra viticoltura e cambiamenti climatici?

La vitivinicoltura è una delle attività agricole tra le più legate e dipendenti dal succedersi delle stagioni e dal loro andamento climatico. 

Basti pensare a cosa significhi per il viticoltore, in termini di lavori da svolgere, l’arrivo della Primavera, il passaggio all’Estate, e, soprattutto, l’inizio dell’Autunno.

Ogni stagione viene identificata dall’attività che vi si svolge e che ne diviene quasi simbolo.

Ma cosa succede quando ognuna di queste stagioni perde alcune delle peculiarità che la contraddistinguono, sfaldandone l’identità stessa?

Per esempio, quando cambiano totalmente, o in parte, i parametri noti e condivisi delle temperature medie, del tasso di umidità, della piovosità? Ognuno di questi parametri, infatti, riveste un ruolo preciso nello svolgimento dei lavori stagionali, soprattutto per il vignaiolo.

Questione climatica: problematiche emerse

L’allarme, lanciato dallo studio universitario intitolato “Diversity buffers winegrowing regions from climate change losses”, realizzato da un gruppo di ricercatori internazionale, e pubblicato sulla rivista americana “Proceedings of the National Academy of Sciences”, ipotizza la perdita del 56% circa dei terreni adatti alla produzione del vino in ragione di un previsto aumento delle temperature di ulteriori 2° rispetto al periodo storico “pre-industriale”.

Lo studio individua due tipi di problema:

  • Aumento delle temperature.
  • Insufficiente apporto idrico.

Primavere che scivolano nell’astate senza soluzione di continuità, accomunate da temperature insolitamente alte e con scarsa piovosità.

viticoltura e cambiamenti climatici

Per ovviare a queste situazioni spesso si procede ad anticipare la data della vendemmia, per evitare il raggiungimento di un livello zuccherino eccessivo e di una gradazione alcolica eccessiva, a discapito dell’armonia del prodotto finale. Questa decisione, inoltre, può comportare un’insufficiente maturazione della componente polifenolica, fondamentale per lo sviluppo aromatico.

In un mercato, come quello attuale, che predilige vini leggeri e aromatici, questo risultato, però, potrebbe comportare grossi problemi, senza contare che si rischia di agire in direzione opposta alla ricerca della territorialità e dell’identità del vitigno a cui sempre più viticoltori, oggi, prestano attenzione.

Gli studi citati, inoltre, hanno individuato proprio nel sud Europa la zona che risulterebbe più interessata, e, in Italia, la Sicilia e la Sardegna. 

Questione climatica: esistono delle soluzioni?

Il viticoltore dovrà orientarsi verso l’adozione di pratiche agricole sostenibili che consentano alla vite una salda resistenza rispetto a questi stravolgimenti climatici. 

In che modo?

Cura del suolo con nutrimenti mirati e attuazioni di strategie mirate, in specifici momenti dell’anno.

Diverse regioni, in Italia, tra quelle più vocate alla produzione vitivinicola, stanno correndo ai ripari.

Alcuni esempi di strategia:

  • aumento della quota di coltivazione delle vigne, al fine di abbassare progressivamente la temperatura a cui sono esposte le piante, aumentando l’escursione termica, a tutto vantaggio, com’è noto, della componente aromatica;
  • realizzazione di vere e proprie “barriere verdi” sistemate intorno alle vigne, a ripararle dal sole, completando, in questo modo, il lavoro che normalmente viene fatto, con la “potatura verde”, nel sistemare le foglie come se fossero un ombrellone che ripara le piante.

Un ultimo esempio è costituito dal provvedere ad arare in profondità i terreni, d’autunno, in modo che,  durante le piogge, possano raccogliere più acqua possibile per una “naturale” riserva idrica.

Come spesso si verifica in questo affascinante mondo, la soluzione può esserci fornita dall’unione di quanto di meglio ci viene consegnato dalla tradizione e ciò che produce la moderna tecnologia.