Vi siete mai chiesti qual è il corretto utilizzo del decanter? Con la nostra guida potrete fare una prova con i vostri vini preferiti!
Avete già visto le proposte degli Accessori per degustare al meglio i nostri vini?
Se non l’avete ancora fatto, provvedete al più presto e, intanto, può essere utile conoscere meglio qualcuno di questi affascinanti oggetti.
Perché si usa il decanter?
Ad esempio, siete sicuri di conoscere il corretto utilizzo del decanter?
Pensate che sia un contenitore che regali raffinatezza alla tavola?
Vero: è un bellissimo oggetto da apparecchiare, molto elegante (soprattutto i nostri) e, in più, ci obbliga ad assumere delle posture eleganti nel versare il vino.
Pensate che serva a far “respirare” il vino che vi è contenuto?
Mhmmm… non esattamente.
D’altra parte i decanter, di solito, pur se disponibili in varie forme, sono accomunati da una “bocca” piuttosto stretta: non l’ideale per una corretta ossigenazione.
Perché un vino respiri a sufficienza vi consigliamo, invece, un bel bicchiere dall’imboccatura ampia che risvegli il vino contenuto (si presume un vino che abbia svolto un periodo più o meno lungo di invecchiamento) e ci permetta di godere dei profumi che, di solito, si rivelano ricchi nei vini con un passato alle spalle.
Ma allora a cosa serve esattamente un decanter?
Come spesso accade, il nome ci aiuta a capire meglio un oggetto.
“Decantazione: Operazione con la quale da un liquido vengono separate particelle insolubili in sospensione; si effettua mediante sedimentazione, se il liquido è in quiete, o rallentando il flusso delle acque in appositi bacini, se il liquido è in movimento”. (Fonte: www.treccani.it)
Infatti, travasando (con estrema delicatezza) del vino in un decanter, appoggiando il collo della bottiglia alla sua imboccatura e inclinando lievemente la bottiglia, versando delicatamente il contenuto, senza bruschi scossoni riusciamo a trattenere nella bottiglia eventuali particelle insolubili e ad individuarne eventuali residui che lasceremo depositare sul fondo del decanter.
Fondamentali, in questa operazione, la brillantezza del nostro elegante contenitore, e, soprattutto l’utilizzo di una fonte di luce che illumini il travaso (in sommellerie si ricorre di solito ad una candela).
Va da sé che la decantazione si rende opportuna quando decidiamo di degustare un vino di medio o lungo invecchiamento e per il quale si ipotizzi la presenza di sedimenti solidificatisi nel tempo. Si tratterà per lo più di rossi ma non solo, poiché, com’è noto, anche alcuni tipi di vino bianco si prestano ad affinamenti, magari con l’aiuto del legno (spesso barriques).
Altro utilizzo del decanter
La forma dell’oggetto ci guida nel coglierne un secondo utilizzo.
La base del decanter, infatti, che si allarga invariabilmente a prescindere dai diversi modelli, è perfetta per agevolare lo sprigionarsi dei profumi di vini particolarmente complessi sotto il profilo olfattivo. Questo effluvio odoroso che si ricompone alla base del Decanter e tende a risalire verso l’alto quasi a cercare una via d’uscita, viene dolcemente trattenuto dall’imboccatura stretta, perché possa concedersi infine al bicchiere, per il nostro piacere.
Questo secondo utilizzo riguarda sia i vini rossi sia i vini bianchi, che siano essi giovani o invecchiati, purché caratterizzati da complessità olfattiva.
Fate questa prova
Ed infine passiamo all’aspetto pratico e più divertente.
Prendete uno dei nostri decanter e una bottiglia di Rosso Tre Grappoli, rosso fermo invecchiato in botte. Versate il vino secondo le modalità che abbiamo illustrato e fate la prova del sedimento!
Il giorno dopo, nel decanter versate, invece, la nostra Malvasia, da vitigno aromatico e quanto mai ricco di profumi: versatelo e fate roteare delicatamente il vino nel decanter. Fate la prova olfattiva: trasferite il vino in un bicchiere dall’ampia apertura (avete ancora in casa un calice “da Martini”? Sarebbe perfetto!), avvicinate il naso all’imboccatura e chiudete gli occhi, cercando di registrare la sequenza di profumi che riuscite a riconoscere. Fate roteare ancora un po’ il vino ed effettuate la stessa prova per altre due volte, aumentando via via la distanza di tempo. Divertitevi a individuare le differenze.
Ed eccovi trasformati in provetti “decanteristi”!
Ci fate sapere com’è andata?
Buon divertimento e cin cin!