Perché si continuano a utilizzare tappi di sughero per le bottiglie di vino? Non è solo una questione di ecosostenibilità, ma di caratteristiche uniche.
Tappi di sughero: un materiale straordinario
Se pensiamo al vino come al risultato di un processo naturale di trasformazione, non possiamo non pensare al tappo di sughero come suo complementare materiale di tappatura.
Essa costituisce un fondamentale passaggio del processo produttivo del vino. Infatti una tappatura, errata per materiale utilizzato o per operazioni svolte, può pregiudicare seriamente un lavoro durato spesso diversi mesi e, a volte, diversi anni.
Ad oggi l’unico materiale che garantisca una chiusura ermetica e che prevenga sgradevoli fenomeni di ossidazione, è infatti il sughero, grazie alla presenza della suberina, una sostanza organica flessibile e plastica, che rappresenta per gran parte la membrana cellulare del sughero.
L’elasticità, inoltre, e la limitatissima porosità, consentono al tappo di aderire alle pareti interne della bottiglia, anche nel corso di anni di invecchiamento.
Esso è anche l’unico materiale, nel contempo, che garantisca la naturale evoluzione del vino, nel corso del suo invecchiamento, accompagnandolo e valorizzandolo nello sviluppo di bouquet e di componenti aromatiche diverse e uniche a seconda della tipologia.
Una scelta ecologica
Si tratta, inoltre, di una scelta con forte valenza ecologica. Infatti, al contrario di quanto affermato in alcune campagne pubblicitarie, è proprio grazie alla richiesta commerciale che ruota intorno alla produzione di tappi di sughero, che l’attenzione rispetto a questo settore è intatta.
Le foreste di querce da sughero (distintive di alcuni paesaggi unici del nostro paese: Calabria, Puglia, ma soprattutto la Gallura in Sardegna), rimangono in salute proprio in virtù dell’interesse economico che vi ruota attorno. E questo appare tanto più importante se si pensi alla complessità del ciclo vitale e produttivo della quercia da sughero.
Infatti, ad esempio, devono passare diversi anni tra un’estrazione e l’altra della cosiddetta plancia, corteccia dalla quale, dopo diversi trattamenti, verrà ricavato il tappo.
Ci piace sottolineare, infine, l’importanza culturale del rispetto di questa pratica, tramandata ormai da secoli e significativo tassello dell’equilibrio economico di alcune zone d’Italia.