Abbinamenti autunnali: funghi e vino!

Uno degli abbinamenti più ardui del settore enogastronomico è costituito da quello tra vino e funghi.

Decisamente è il loro momento!

A seconda dell’andamento meteorologico e delle caratteristiche delle stagioni, si parla di buona annata o annata carente. Ma, comunque sia, con l’autunno il nostro pensiero, e anche la nostra acquolina, va a loro.

Ma qual è il miglior vino da abbinare?

Ma intanto: a quale categoria appartiene il fungo?

I funghi appartengono a un regno a se stante denominato “Fungi o Mycetae” e, anche se dal punto di vista nutrizionale vengono considerati come verdure o ortaggi, i funghi sono semplicemente… funghi.

Peraltro, a questo regno non appartengono soltanto i funghi a cappello che incontriamo nei boschi, ma anche esseri microscopici come i lieviti e le muffe.

Restando tra i tipi di funghi mangerecci, ricordiamo ovviamente i Porcini, considerati i più pregiati, e poi Finferli, Chiodini o pioppini, Champignons o prataioli e, per qualcuno, appartengono alla categoria anche i tartufi, ma questa è un’altra storia.

Raccomandiamo anche noi di acquistare i funghi e non raccoglierli autonomamente, a meno che non si sia in possesso del regolamentare patentino e quindi esperti, evitando, comunque, i funghi con macchie o squame più chiare o più scure del colore del cappello.

L’abbinamento funghi-vino viene da sempre considerato impegnativo.

Per quale motivo?

L’essenza stessa di questo prodotto dei boschi richiede tutta la nostra attenzione:

  • dal gusto delicato che richiede, quindi, un vino non troppo strutturato;
  • dall’intensa aromaticità, che sarebbe un peccato coprire ma che va esaltata con un vino altrettanto ricco;
  • dalla generosa succulenza, che richiede un gusto secco.

Se, invece, come spesso accade, i funghi fanno da contorno o vengono cucinati con altre pietanze, allora dobbiamo tener conto anche di tutti gli altri ingredienti e del tipo di ricetta e di cottura.

l nostro abbinamento preferito è col nostro

La sua freschezza e la sua sapidità potranno esaltare al meglio questo prezioso prodotto stagionale.

Calma! Vi diamo anche una ricetta, così potete mettervi subito alla prova.

Andiamo sul classico e sul semplice, oltreché veloce:

Ricetta dei Funghi trifolati

15 minuti di tempo

e i seguenti ingredienti (che, probabilmente, avete già in casa a parte i funghi: quelli dovete proprio comprarli… ):

  • Funghi (misti: porcini, champignon, finferli) 800 g
  • Prezzemolo q.b.
  • Burro 30 g
  • Olio extravergine d’oliva 40 g
  • Aglio 1 spicchio

L’unica parte noiosa di questa ricetta è quella della pulizia: da farsi all’asciutto perché i funghi assorbono molto l’acqua. Quindi munitevi di un pennellino o di un panno umido. Quindi tagliateli a strisce sottili, scaldate in un pentolino olio e burro e fate dorare l’aglio tagliato a metà.

A questo punto aggiungete i funghi incominciando da quelli più sodi (e di cottura più lenta) e proseguendo con gli altri.

Mi raccomando: a fiamma vivace e mescolando delicatamente per evitare la pappetta.

Solo alla fine aggiustate di sale e pepe e cospargete di prezzemolo tritato.

Magari togliete anche l’aglio: a noi è capitato più volte di addentarlo pensando di mangiare un pezzo di fungo…

Fatto!

Potete utilizzare i funghi così preparati come secondo oppure come contorno. Facile no?

E… mi raccomando: provateli col Langhe Doc Dolcetto!

Segnatevi questi numeri!

settimane

giorni

Avete controllato se la vostra scorta di vino è sufficiente?

Infatti questo (7-27 Agosto) è il periodo durante il quale il Servizio Clienti resterà chiuso e le consegne si fermeranno. 

Siete ancora in tempo per un’ordinazione.

Se, invece, siete già in vacanza, desideriamo augurarvi uno splendido Agosto all’insegna del relax e del buon bere!

Cin cin!

Invaiatura: colori e sapori dell’uva d’estate

Non solo con l’autunno la vigna si colora di arancio e di rosso. 

Nel corso dell’estate, in un periodo variabile tra Agosto e Settembre i grappoli cominciano a gonfiarsi e ad assumere sfumature di colore che preannunciano, nell’aspetto, quanto ci regaleranno al palato. 

È proprio il caso di dire che la forma si fa sostanza

Infatti in questo periodo si realizza il fenomeno dell'”invaiatura“. 
Questo processo, dal nome quasi esotico, equivale a quel momento in cui la pianta interrompe la fotosintesi ed inizia la sintesi degli aromi e dei cosiddetti polifenoli: sostanze naturali dell’uva che conferiscono colore, profumo e sapori al vino. Aumenta la gradazione zuccherina e diminuisce l’acidità fino alla fase finale di maturazione.

Non solo aspetto esteriore ma anche contenuto: all’intensificarsi dei colori e delle sfumature, quando gli acini delle varietà a bacca bianca passano dal verde al giallo e le varietà a bacca rossa assumono diverse tonalità di rosso e viola, corrisponde la maturazione dei polifenoli.

Essi rappresentano quanto di più identitario appartenga ad un vitigno, rendendolo unico e ricco nella propria diversità. Solo questa ricchezza consente, una volta in cantina, la creazione di un vino che, in un percorso naturale, si fa espressione di un territorio e di una cultura. 

Se si procede con tecnica e rispetto della Natura, il bicchiere restituirà al nostro palato i colori, il sole, il vento, talvolta la salsedine e la ricchezza del sottosuolo che hanno accompagnato lo sviluppo di questi acini.

Si suol dire che “dall’invaiatura mancano 60 giorni alla vendemmia”, quindi oggi siamo in anticipo rispetto ad una fase quasi conclusiva del processo di maturazione della vigna. 

Ciononostante abbiamo voluto parlarvene così che, durante le vostre vacanze magari in una delle zone vitivinicole di cui il nostro Paese è ricco, possiate ripensare a questa descrizione, alla vista di un vigneto, magari ravvivato nei suoi colori da un romantico tramonto, ovviamente con in mano un calice di vino.

Cin cin!

Degusta in vigna

Ci sono incontri che sembrano scritti, nati per attrazione, per condivisione di interesse, valori, passioni. Quando l’incontro è quello giusto, scatta la scintilla, ed è subito entusiasmo, inventiva, creatività, condivisione… anche di bottiglie!

Dal desiderio di condividere con i nostri clienti incontri ed esperienze della nostra sommelier Michela Farina, e di mettere a loro disposizione i risultati e i frutti di queste combinazioni, nasce l’idea della:

Degustazione in vigna.

Il 27 Maggio 2023 partiremo per un bellissimo viaggio!

Destinazione: Cantine Barberis

Questa cantina, a conduzione famigliare, è già nota ai clienti grazie all’incontro con lo Chardonnay da macerazione pellicolare.

Siamo in Alta Langa, località Cortemilia. Provincia di Cuneo sì ma in una zona più verace della blasonata Langa di Barolo e Barbaresco, quindi più giovane e fresca.

Colline non molto alte ma molto ripide: tanto da giustificare, già a metà dell’800, la determinazione dei monaci nel ritagliarvi dei lembi di terra che potessero essere coltivati ben presto a vite, dato l’elevato potenziale, dando così forma ai terrazzamenti, divenuti, recentemente, patrimonio dell’Unesco.

Forte escursione termica e correnti salmastre, provenienti dalla Liguria, regalano a questa terra vini ricchi di aromaticità, freschezza e struttura.

Il contatto diretto con i nostri clienti, che da sempre ci contraddistingue, ci consente il prezioso privilegio di raccoglierne e accoglierne desideri, istanze, esigenze.

Finalmente realizziamo una delle loro richieste più ricorrenti: incontrarci per degustare tutti insieme.

Siamo felici di invitarvi a passeggiare tra i filari di quelle colline ripide, toccare con mano i muretti a secco, scoprire le sale che ne ospitano le botti.

Il programma della giornata prevede la visita delle vigne e delle cantine in compagnia del produttore Stefano Barberis, seguita dalla degustazione guidata delle produzioni più rilevanti a cura della Sommelier di Cantine Rossella, Michela Farina.

Sappiamo che tra i nostri clienti ci sono persone curiose e desiderose di conoscere e scoprire non solo il vino ma le storie e gli uomini che lo hanno sognato e realizzato.

Questa è l’occasione per farlo tutti insieme in quella che si prospetta come una bellissima giornata!

Programma:

  • Arrivo h 10
  • Visita delle vigne
  • Visita della cantina
  • Degustazione guidata alla cieca di 3 vini con cenni di vitivinicoltura, accompagnati da prodotti locali in abbinamento.

Alla fine della giornata verrà rilasciato un Attestato di partecipazione alla degustazione.

Quota a persona: € 45

Poiché l’evento è a numero chiuso, affrettati a prenotare per assicurarti un posto.

Le adesioni verranno raccolte entro e non oltre il 20 Maggio 2023

Vino in cucina: Aromi e sapori per ricette sorprendenti

vino per cucinare

Non solo da bere!

La bottiglia di vino in cucina è un’immagine che ci è famigliare ma non solo sulla tavola accanto ai bicchieri, dentro un secchiello per il ghiaccio quando si tratta di un bianco, ma, spesso, anche accanto ai fornelli, pronto per essere utilizzato in diverse fasi delle nostre preparazioni culinarie.

Come mai è così diffuso il suo utilizzo in cucina?

Esso regala aromi e sapori, può aggiungere corpo o donare acidità e freschezza senza tralasciare le meravigliose sfumature di colore.

Infatti, a seconda del tipo di cibo e del tipo di ricetta, è bene orientarsi sui rossi o sui bianchi, su vini corposi e di struttura oppure su vini leggeri e freschi.

Ma esistono delle regole o è tutto casuale?

Ovviamente delle regole esistono eccome!

Vediamone qualcuna. Non diventeremo dei famosi chef ma potremo ottenere risultati davvero inaspettati.

Intanto una piccola raccomandazione: indipendentemente dal tipo di vino e dal tipo di alimento, il vino in cottura va sempre fatto sfumare, cioè evaporare. Solo in questo modo rimarranno i profumi e gli aromi e non anche sapori troppo forti e disturbanti.

Abbinamenti tra vino bianco e alimenti

Proprio perché il vino in cottura deve valorizzare i sapori dei cibi e non coprirli, va da sé che ci orienteremo sui vini bianchi per la cottura di alimenti dai sapori delicati, come, ad esempio, il pesce.

Ma non tutti i bianchi vanno bene per tutti i pesci.

Per esempio, un vino di gusto secco ma dall’elevata acidità fissa, che regala tanta freschezza, come il nostro Riesling DOC – Ciuffo della cincia, sarà perfettamente in grado di valorizzare pesci, frutti di mare ma anche verdure e carni bianche.

Mentre il nostro Pinot Grigio DOC – Nido dell’upupa, meno acido e più morbido sarà perfetto nella preparazione di salse grasse e cremose.

Provate questa ricetta:

ricetta trota vino bianco

Trote al Riesling (per 2 porzioni)

Bagnate con succo di limone, sale e pepe 2 piccole trote (già lavate e asciugate) e fatele riposare in frigo. Nel frattempo, cuocete per una decina di minuti 2 carotine, mezza cipolla, dell’alloro e dei chiodi di garofano in un litro di acqua salata. Quindi aggiungete una manciata di cipolline e 150 gr di funghi (a vostro piacere, ovviamente dopo averli puliti e affettati). Dopo altri 5 minuti potete aggiungere 1 cucchiaio di aceto di vino bianco e 1/4 di bottiglia di Riesling DOC – Ciuffo della cincia. Non appena ripartirà il bollore, unite anche le trote, coprite e fate proseguire la cottura a fuoco basso per altri 10 minuti.

Infine servite cospargendo la superfice dei pesci con 2 cucchiai di burro fuso. Mhmmmm che bontà.

Attenzione!

Per godere appieno di questi piatti, portate la bottiglia di Riesling anche a tavola (magari apritene un’altra…).

Quando si cucina col vino buono, lo si utilizza anche per pasteggiare!

E con il vino rosso cosa possiamo cucinare?

Intanto fateci sapere com’è andata con questa ricetta, e… stay tuned per il vino rosso!

L’influenza del suolo sulla qualità del vino

suolo vigneto

Da qualche anno si sente ripetere sempre più spesso: “Il vino si fa in vigna”, ad indicare l’importanza del cosiddetto contesto pedoclimatico (intreccio di caratteristiche territoriali e climatiche), determinante per la qualità del prodotto finale. Soprattutto, però, con questa affermazione si vuole ribadire quanto, nell’enologia moderna, si siano prese le distanze dalla figura del “Piccolo chimico” che, nei decenni passati, in alcune zone, si era sovrapposta a quella dell’enologo illuminato.

Ma volendo concentrare la nostra attenzione sul terreno, sul suolo, esso quanto influisce?

Pur volendo tralasciare tecnicismi, è bene, però, chiarire che il suolo si può suddividere in due principali strati: quello più in superfice, più malleabile e che risente dell’intervento umano, in termini di tipologia di allevamento e lavori in vigna e, più in generale, delle scelte operate dal viticoltore.

Più interessante lo strato in profondità, sostanzialmente frutto della conformazione geologica originaria.

Questa parte del suolo è quella più ricca di interesse, la più importante, poiché non modificabile dall’intervento umano, e deve essere, proprio per questo motivo, scelta ed individuata dal viticoltore con molta attenzione e perizia. Pensate che oggi, nelle perlustrazioni finalizzate ad individuare le zone vocate alla viticoltura o a verificarne il potenziale, vengono utilizzati elicotteri (spesso droni), per “leggere” la conformazione del sottosuolo.

sottosuolo strati

Categorizzazione dei suoli e varietà di vini

I terreni destinati a trasformarsi in vigne hanno per lo più composizioni di: calcare, marne, scisti e argille.

Queste combinazioni agiscono in modo diverso sull’uva e sul vino che se ne può ricavare.

Vediamo in che modo, rifacendoci ad uno schema di facile consultazione (credits by vinoway.com).

  • Terreni calcareo-marnosi corrispondono a colori compatti e profondi. Profumi intensi e variegati. Buona struttura generale. Ricchezza di alcol.
  • Terreni calcareo-arenaceo determinano vini molto equilibrati nelle componenti alcoliche e fenoliche. Profumi fini.
  • Terreni calcareo-argillosi: ci regalano vini di grande qualità.
  • Terreni marnoso-ferruginosi: ci danno vini di ottima qualità.
  • Terreni argillosi: risultano più idonei alla coltivazione di uve a bacca rossa con pigmentazioni molto intense, sensazioni olfattive complesse, e ricchezza d’alcol con conseguente morbidezza e longevità.
  • Terreni sabbiosi: invece ci danno poco colore e struttura, buona acidità fissa per vini da bere freschi.
  • Terreni acidi: vini dai colori poco intensi ma vivaci con discrete sensazioni olfattive e buona freschezza. Leggeri di alcol e dalla struttura piuttosto debole.
  • Terreni umidi: vini dal colore tenue con sensazioni olfattive scarse e molta acidità.
  • Terreni fertili: vini col colore tenue, dai profumi leggeri e vinosi ma deboli di corpo e di breve vita.
  • Terreni ciottolosi e permeabili, infine, ci fanno dono di vini di ottima qualità ed alto titolo alcolometrico.

Il nostro Oltrepò Pavese risulta estremamente composito e variegato quanto a composizione del sottosuolo, presentandosi in alcune microzone con marne argillose e marne sabbiose, perfette per le uve di Barbera, Croatina e Uva Rara dai colori molto intensi. Mentre in altre località le marne sabbiose si arricchiscono di componenti calcarei, adatti a regalarci vitigni a bacca bianca ma, soprattutto, il Pinot nero che trova la sua massima espressione proprio sulle nostre colline di Santa Maria della Versa.

Poiché la vite si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma lo stesso vitigno non dà uve uguali se coltivato in terreni dalle caratteristiche differenti, la composizione e conformazione del terreno diventa un aspetto di grande fascino, poiché, non visibile agli occhi, si rivela infine nel bicchiere.

Cantine Rossella alla Milano Marathon 2023 a sostegno della Fondazione Arché

Vino e sport: un binomio impossibile?

Entrambi rimandano al divertimento, inteso, secondo la sua etimologia latina, come volgere altrove, distrarsi.

Lo sport, oltre a tutti i noti benefici in termini di salute psicofisica, ci permette di distrarre la nostra mente dagli affanni del quotidiano e il vino, nella sua accezione di bevanda legata alla convivialità e in un consumo moderato e consapevole, ne allevia gli affanni e lo stress.

Possono questi due elementi convivere?

Certamente: in uno stile di vita all’insegna della regolare attività fisica, anche non agonistica, e dell’alimentazione sana, sport e vino possono assolutamente convivere.

Per questo motivo anche quest’anno saremo presenti, con una nostra staffetta alla XXI edizione della Milano Marathon Charity Program, in programma il prossimo 2 Aprile.

Ma non siamo spinti esclusivamente da spirito sportivo. Con orgoglio leghiamo la nostra partecipazione all’impegno e alle attività di Arché, grazie al quale questo diventerà un importante evento sportivo e di solidarietà.

Fondazione Arché nasce nel 1991 a Milano su iniziativa di padre Giuseppe Bettoni per rispondere all’emergenza dell’HIV pediatrico. Oggi accompagna i bambini e le famiglie vulnerabili nella costruzione dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa offrendo servizi di supporto e cura.

La Fondazione Arché e il progetto “Oltre la Pena”

Grazie all’impegno degli staffettisti che indosseranno la maglietta con i colori di Arché e a tutti gli altri donatori, quest’anno verrà finanziato il progetto “Oltre la Pena” con il quale si desidera offrire un supporto educativo, psicologico e un accompagnamento quotidiano ai bambini e alle mamme, accolti negli istituti per la custodia attenuata e penitenziari di Milano.

L’obiettivo è quello di garantire ai quei bambini le stesse opportunità di crescita dei loro coetanei, attraverso la partecipazione ad attività sul territorio e curando i loro bisogni e il loro sviluppo fisico ed emotivo e di affiancare le madri detenute nella loro capacità genitoriali.

Un progetto meraviglioso dal quale noi di Cantine Rossella siamo stati immediatamente conquistati.

Perché aderiamo a questa iniziativa?

Ve lo dicono l’entusiasmo di Ofelia e di Luca e ve lo ribadiamo con le stesse parole degli operatori e volontari di Arché che condividiamo profondamente:

Perché crediamo che l’azione del singolo possa contribuire alla realizzazione di una cittadinanza attiva e solidale”.

Attenzione!

Alla fine della prestazione sportiva, che vi abbiate preso parte come atleti o come spettatori, vi aspettiamo nello stand di Arché, dove Michela, Ofelia, Luca e Claudio vi faranno degustare qualcuno dei vostri amati vini, naturalmente dopo esservi abbondantemente reidratati con della insostituibile acqua!

Tutte le informazioni, sul percorso delle staffette e gli stand all’arrivo e su Arché, le trovi qui:

https://www.milanomarathon.it/staffetta/

https://arche.it/

https://www.retedeldono.it/it/progetti/arch%C3%A9/corri-con-arch%C3%A9

Malvasia di Candia: provate la magia

Promozione Malvasia 2022 Cantine Rossella

A volte capita che uno dei nostri vini vada ad esaurimento prima che tutti i clienti riescano a farne scorta o, semplicemente, possano assaggiarlo. Di solito avviene con produzioni particolari, che racchiudono nel bicchiere anni di lavoro, di ricerche e tentativi. Spesso sono vini che restano nel ricordo gustativo dei nostri clienti, che finiscono con il ricercarne la magia in prodotti solo apparentemente simili. È il caso della nostra Malvasia di Candia. Proposta per la prima volta ai nostri clienti nel 2021, è divenuta in breve un vero e proprio oggetto del desiderio.

Qual è la differenza tra Malvasia e Moscato?

Parlando con i clienti, spesso, nel nominare il Moscato (uno dei nostri due vini da dessert) si fa riferimento alla Malvasia. Questo accade per diversi motivi: per assonanza dei nomi; per caratteristiche simili; per comune provenienza. Tutti motivi solo parzialmente fondati.

In realtà, l’unico punto comune tra i due vini consiste nell’appartenenza al prezioso gruppo dei vini derivati dai cosiddetti vitigni aromatici (se volete saperne di più, andate a vedere il nostro articolo sui vitigni aromatici). Certo, sono entrambi vini da vitigni a bacca bianca (con l’eccezione della Malvasia nera ad esempio pugliese o piemontese e del Moscato rosa altoatesino), ma, quanto al resto, le differenze sono numerose.

La più rilevante è costituita dal fatto che, mentre il Moscato, fresco o passito, è comunemente un vino da dessert, della Malvasia vengono proposte diverse versioni, anche in considerazione delle sue numerose varietà.

In Italia vi sono diverse zone geografiche in cui viene prodotto il vino Malvasia. Tra i più rinomati troviamo la Malvasia delle Lipari, la Malvasia nera di Brindisi e la Malvasia di Sardegna. La nostra è la Malvasia di Candia.

Malvasia di Candia

Il nome Malvasia rimanda direttamente alle sue origini, che sono piuttosto antiche. In particolare pare derivi da una città greca del Peloponneso, Monenbasia, Monemvasia o Monovasia, che significa “porto ad una sola entrata”, città che per assonanza con il nome greco fu ribattezzata dai Veneziani “Malvasia”. Furono infatti i Veneziani che, con i loro commerci, diffusero questo tipo di vino, di cui si ha traccia, per la prima volta, nell’isola di Malta (siamo nel IX sec. D.C.).

Anche Candia ci riporta in Grecia e, in particolare, alla città di Eraclion, nell’isola di Creta.

Fra le Malvasie a frutto bianco più tipiche troviamo la Malvasia di Candia aromatica, utilizzata per la produzione dell’omonimo vino Malvasia dei Colli Piacentini DOC e coltivata sulle colline piacentine, la nostra, nello specifico, sulle colline di Vicobarone (Creta, Montalbo).

La nostra Malvasia è un vino frizzante abboccato o demi-sec, morbido e fresco al palato, di buona struttura generale. Il colore è di un bel giallo paglierino.

Il suo profumo ci rimanda all’ arancio, al cedro e al limone, con note fruttate di pesca, albicocca, e floreali di acacia e lavanda.

Al gusto è abboccato, armonico e fresco.

Quando degustarlo?

D’obbligo l’abbinamento con i capisaldi della cucina piacentina e locale: salumi emiliani e gnocco fritto, verdure in pastella, frittura di mare, torte salate con ricotta ed erbette, torta fritta, frittate di erbe, focacce. Ma ottimo anche con gratinati e sformati con base di formaggi. Formaggi saporiti e leggermente stagionati, ravioli e tortelli a base di zucca, carni bianche al curry, baccalà alla vicentina. In generale piatti di pesce.

Insomma: noi abbiamo fatto del nostro meglio per descriverlo e fornirvi tutte le informazioni che lo riguardano.

A voi il compito più piacevole: assaggiarlo! 

Per incoraggiarvi rinnoviamo la promozione

6 Malvasia a 35,70 euro (anziché 45 euro)

ATTENZIONE! Abbiamo a disposizione solo 3200 bottiglie! Non perdetevi questa occasione!

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Oppure chiamaci al Servizio Clienti 800493791: ti risponderemo direttamente dalla Cantina (non è un call center)