Il vostro vino preferito vi segue anche in vacanza

Che bella la Primavera: i primi tepori, la brezza rinfrescante e la Natura, che ci rallegra con i suoi colori, i verdi brillanti e i pastelli dei fiori.

Complici i “ponti”, si intensificano le gite e i fine settimana “lunghi”.

Se poi abbiamo la fortuna di una seconda casa, si comincia a frequentarla più assiduamente con un rito che, per alcune fortunate famiglie, costituisce una vera e propria tradizione: il momento della “riapertura”.

Si sceglie un week end lungo, si organizzano i bagagli, proiettandoci già nel prossimo futuro, tra pomeriggi sonnacchiosi sotto il pergolato e mattinate soleggiate sulla spiaggia, o, in altri casi, scarpinate tra i monti, rinfrancate da merende golose una volta giunti alla meta. Si apre casa, si verifica se manchi qualcosa, organizzando anche i dettagli. Ma… manca davvero qualcosa.

Un unico elemento offusca queste luminose immagini.

Vino di qualità, anche in vacanza

Moltissimi dei nostri clienti lamentano la difficoltà, nei luoghi da loro scelti per la villeggiatura, di reperire un vino di qualità ma anche ad un prezzo equo. Anzi, spesso, proprio per la forte presenza dei turisti, i prezzi risultano piuttosto lontani da un grado di equità.

Noi di Cantine Rossella, forti dei continui scambi con la clientela, non potevamo restare indifferenti a queste richieste.

Ecco perché vi comunichiamo ufficialmente la possibilità di avere il vino al proprio domicilio, così come avviene durante l’anno, a casa, anche nella propria residenza estiva o primaverile.

In questo modo, anche in vacanza, o nei fine settimana “lunghi”, il vostro vino vi accompagnerà, con la comodità e i vantaggi di sempre.

Non fatevi cogliere impreparati!

Chiamateci e pianificheremo insieme un approvvigionamento comodo e conveniente come è nello stile Cantine Rossella.

Potatura secca della vite: la sua importanza per la qualità e quantità dell’uva

vite gennaio

Se in una giornata come quella di oggi dovessimo inoltrarci tra le vigne, ci troveremmo ad affondare i piedi nel nevischio, avvolti dalla nebbiolina che si alza dalle colline, ad osservare le nuvolette create dal nostro respiro, immersi nella calma e nella tranquillità che solo una vigna nel suo periodo di riposo vegetativo sa trasmetterci.

Ma, in realtà, si tratta di una tranquillità solo apparente poiché, anche in questi mesi, in vigna si fanno lavori di estrema importanza.

In particolare, entro il mese di Marzo (e già a partire da Novembre), si rende necessario effettuare la cosiddetta “potatura secca”, che tanta influenza esercita sulla quantità e sulla qualità dell’uva prodotta.

Ma cos’è la potatura?

In termini generici si tratta di un taglio, come ci lascia intuire il nome stesso.

Se ci riferiamo, invece, alla potatura “secca” o invernale, dobbiamo sapere che essa consiste nella riduzione delle gemme “a frutto” (Infatti esiste anche la potatura estiva o verde).

La potatura secca ha più di una funzione: dare una forma regolare alla pianta, ma, soprattutto, determinare la qualità del frutto.

Non sempre è facile trovare l’equilibrio tra questi due parametri di qualità e quantità. La domanda è: quante gemme devo lasciare sulla pianta?

In realtà non esiste una risposta univoca.

Come spesso accade nel mondo della viticoltura, cambiano le scelte a seconda del contesto pedoclimatico (relazione tra terreno/territorio e clima) e, soprattutto, a seconda del vitigno, e, infine, delle finalità produttive.

Lasciare molte gemme infatti porta ad una produzione abbondante di uva, la quale però avrà, forse, un basso grado zuccherino e un basso contenuto di composti aromatici e coloranti. Di conseguenza, questa sarà una scelta da farsi in presenza di terreni fertili, mentre su terreni poveri e ambienti aridi bisogna tagliare di più per assicurare nutrimento a tutti i grappoli della pianta.

Quindi la decisione è direttamente collegata sia alle caratteristiche fisiologiche della vigna ma, anche, al desiderio di produrre un vino con determinate caratteristiche. Se -ad esempio- rosso, dai colori intensi, e dai componenti polifenolici importanti: tannini e presenza aromatica rilevante.

vite potatura

L’entità della potatura, in generale, viene definita in base a queste due distinzioni:

Si parla di

  • potatura corta: quando i tralci (rami con un anno di età) sono accorciati (speroni) e restano con 3 gemme al massimo.

Invece avremo

  • potatura lunga: quando i tralci sono tagliati in modo da avere ancora molte gemme, fino circa a 20.

Oppure si può definire

  • potatura povera: quando si lasciano meno di 10 gemme totali per pianta.
  • potatura ricca: quando si lasciano più di 20 gemme per pianta.

I tagli effettuati durante la potatura possono rappresentare una via di accesso per agenti patogeni. Per questo motivo vengono trattati con prodotti rameici.

In alternativa, si utilizzano derivati dal Propoli, affidandosi a una delle tante proprietà benefiche di questo prezioso prodotto.

E, sempre restando in ambito naturalistico, ci piace ricordare che i residui del lavoro di potatura possono essere sminuzzati e andare ad alimentare il compost, restituendo elementi preziosi alla terra, parte del cosiddetto ciclo dell’organico.

La fase di potatura conferma, ancora una volta, il detto secondo il quale il vino si fa in vigna, a condizione che se ne rispettino l’identità e le leggi che ne regolano il ciclo vitale.