Come riciclare il materiale del vino

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Quando parliamo di vino, normalmente la nostra attenzione si concentra su quanto stiamo per degustare, sul contenuto del bicchiere o, meglio, della bottiglia.

Invece chi lavora “dietro le quinte” deve aggiungere un altro ordine di interesse e di studio, che riguarda tutto ciò che contiene il vino e che contribuisce alla sua tenuta nel tempo: vetro, carta, capsula, sughero.

Non solo la qualità del prodotto ma, oggi più che mai, ci si deve occupare con attenzione di quale impatto questi prodotti abbiano sull’ambiente che ci circonda.

Poiché queste incombenze coinvolgono i clienti, che, spesso, ci chiedono ragguagli in merito, vediamo insieme quale sia il comportamento più corretto e come riciclare il materiale del vino.

Quelle che vedete sotto, sono le icone che gradualmente compariranno sulle retroetichette delle nostre bottiglie, come nell’esempio della nostra Bombarda.

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Quale significato hanno?

Attenzione: controllate sempre quali siano le disposizioni del vostro Comune, ma, comunque, sappiate che in genere occorre fare distinzione tra simbolo di riciclo (il nastro di Moebius, “simbolo riciclabile” per eccellenza: è internazionale ed è un codice non fraintendibile) e il codice di riciclaggio. Quest’ultimo funge da “linguaggio internazionale”, istituito nel 1997.

L’utilizzo dei codici è volontario. La numerazione e le abbreviazioni che costituiscono ogni codice servono per fornire indicazioni su ciascun materiale costituente il prodotto e quale sia il processo corretto del suo riciclaggio.

Benché i prodotti e i materiali dove compaiono le icone siano tutti teoricamente riciclabili, per alcuni di essi i processi di recupero e trasformazione risultano alquanto difficoltosi e, a volte, economicamente svantaggiosi. Inoltre spesso le diposizioni legislative variano tra un paese e l’altro. Questi sono i motivi per i quali si fa fatica a rendere abitudinario un comportamento etico.

Il numero inserito all’interno del simbolo corrisponde al codice.

A partire da oggi, ogni settimana vi forniremo qualche consiglio di riciclo a cominciare dal materiale di utilizzo più frequente: il vetro.

Come riciclare il vetro?

Sapevate che il vetro è riciclabile al 100%? Questo significa che, oltre a rappresentare il materiale più indicato per la conservazione del vino, possiamo utilizzarlo con serenità, anche rispetto al suo impatto con l’ambiente.

La nostra icona presenta, all’interno del simbolo, il numero GL 71, che corrisponde al riciclo del vetro di colore verde, come quello delle nostre bottiglie (potreste trovare altri simboli relativi al riciclo del vetro: GL70 per il vetro trasparente e GL72 per quelle marroni).

Parlando di bottiglie di vino e di spumante, è essenziale che eliminiate tutto ciò che è asportabile: capsula, tappo, collarino ecc. Non è indispensabile risciacquare le bottiglie anche se farlo può contribuire al mantenimento della buona condizione del vostro locale spazzatura. Fate invece attenzione che non finiscano bottiglie o bicchieri di cristallo insieme al vetro: contiene un’elevata quantità di piombo che contaminerebbe il risultato finale.

Ma quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine che l’Europa e il mondo si sono posti?

L’iniziativa “Zero Waste” è la strategia che spicca fra gli altri progetti per ambizione e vantaggi correlati. La “Zero Waste” (Zero rifiuti o Rifiuti Zero) si ripropone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti, pensandoli come risorse da utilizzare come “materie prime seconde”. Si passa attraverso la riduzione progressiva dei processi di incenerimento e/o discarica, riducendo se non annientando del tutto la quantità di rifiuti da smaltire. Tra i teorizzatori di questa strategia c’è il prof. Paul Connett, della St. Lawrence University.

Il primo comune italiano a aderire alla strategia Rifiuti Zero è stato Capannori, in Toscana, destinatario, nel 2013, del Goldman Prize, premio nobel per l’ambiente!

Qui sotto trovate un breve video che spiega come ognuno può dare un contributo e fare la differenza… anzi, la differenziata!