Avete mai notato quanto siano strani i nomi di alcune bottiglie pensate per il vino?
Forse non tutti sanno che esiste una serie di nomi che indicano bottiglie con forme e capienze diverse, spesso molto suggestivi e che rimandano a mondi affascinanti.
Ad esempio Magnum.
Anche se non si fosse esperti, il nome è piuttosto intuitivo circa il significato del termine e su cosa si intenda riferendosi alle bottiglie. Si tratta della bottiglia da 1,5 litro, spesso utilizzata per Spumanti o Champagnes, o per vini particolarmente pregiati.
A giudicare dalla frequenza con la quale il vino compare nella Storia e nella Letteratura a partire dall’antichità, dalla Bibbia, passando attraverso i poeti della Grecia classica fino al mondo romano, non sorprende affatto che i nomi in questione vi attingano a piene mani.
- Piccolo (0,1875 litri)
- Chopin (0,25 litri)
- Demi (0,375 litri)
- Standard (0,750 litri)
- Magnum (1,5 litri)
- Jéroboam (3 litri)
- Réhoboam (4,5 litri)
- Mathusalem (6 litri)
- Balthazar (12 litri)
- Nabuchodonosor (15 litri)
- Salomon (18 litri)
- Primat (27 litri)
- Melchizedéc (30 litri)
Ma come mai compaiono in questa lista tanti nomi regali o biblici?
Le prime tracce di questa consuetudine risalgono alla metà del XIX secolo, quando alcuni commercianti di vino, in particolare di Champagne, avendo notato che i vini in contenitori diversi da quello standard venivano richiesti soprattutto in occasioni di ricorrenze o feste particolari, decisero di renderli più facilmente memorabili, attribuendo loro nomi particolari.
Volete qualche esempio?
Jeroboam. Si tratta di una bottiglia di forma simile a quella della champagnotta (tipica degli spumanti), della capienza di 3 litri, che vediamo in mano ai vincitori sul podio nelle gare di Formula 1 e del Motomondiale. Il suo nome fa chiaro riferimento al re Geroboamo, primo re del Regno di Israele, dal 930 al 909 a.C.
Nel caso della Jeroboam, non abbiamo informazioni certe, se non riferimenti ai “peccati di Geroboamo… “, tanto che nei “Libri dei Re” egli costituisce il modello negativo cui fa riferimento il cronista biblico nell’esemplificare il comportamento negativo di quasi tutti i re di Israele fino alla estinzione del Regno. Sarà questo il motivo per cui si indica col suo nome la bottiglia da 3 litri?
Un altro esempio è costituito dalla Mathusalem che arriva a 6 litri di capienza e circa 10 kg di peso. Probabilmente per questo motivo, il nome fa riferimento al patriarca Matusalemme, citato nella Bibbia tra i Patriarchi antidiluviani, e considerato l’uomo che ha vissuto per più tempo, dal 3073 a.C. al 2104 a.C. E in effetti una bottiglia di questo tipo, che arriva a riempire fino a 56 calici, sembrerebbe proprio non finire mai!
Anche la Balthazar è piuttosto impegnativa: ben 12 litri di vino! Il suo nome, infatti, è lo stesso del Re e condottiero babilonese, famoso per i sontuosi banchetti con cui era solito festeggiare con le sue truppe le vittorie conseguite.
Un altro formato davvero impressionante è quello equivalente a ben 20 bottiglie “normali” (ossia da 0,75 litro.) quindi in tutto 15 litri. Si tratta della Nabuchodonosor, che, infatti, si ispira ad un altro re dei Babilonesi, detto “Il Grande”, e che, come è noto, fece costruire i giardini pensili di Babilonia, una delle 7 meraviglie del mondo antico.
Meno noti e meno diffusi i formati Salomon (un altro re di Israele), da 18 litri, e Primat, stavolta dal latino “Primate”, vale a dire “di prim’ordine”, che contiene 27 litri.
Ma il vero primato spetta alla Melchizédec, ben 30 litri per 50 kg, equivalenti a 280 bocchieri! Il riferimento, in questo caso, sarebbe ad una figura biblica non meglio identificata, una figura misteriosa (secondo l’esegesi ebraica si tratta di Shem, figlio di Noè) anche se alcuni chiamano questo formato Midas come il famoso Re capace di trasformare in oro qualsiasi cosa toccasse.
Evidentemente i formati insoliti (ne abbiamo elencati solo alcuni), rispondono, come si è detto all’inizio, a esigenze commerciali ed estetiche. Dal punto di vista prettamente funzionale, al fine di preservare l’integrità del vino e le sue preziose caratteristiche organolettiche, è bene che il contenitore sia più piccolo che grande, così da limitare le possibili ossidazioni; di vetro, materiale che garantisce igiene e l’opportuno riciclo; possibilmente di colore scuro, al riparo da fonti dirette di luce nonché di calore.
Ma il vino è anche cultura e storia, e le brevi informazioni riportate ce lo confermano ancora una volta!