Quando si parla di fasi lunari nell’imbottigliamento si assiste, di solito, a due tipi di reazioni, corrispondenti a due vere e proprie scuole di pensiero: quella di chi ritiene che questo legame abbia un fondamento concreto e quella di chi, al contrario, liquida la questione considerandola alla stregua di una “credenza popolare”. Esiste una terza via costituita dal “non è vero ma ci credo”, in ogni epoca e su molti temi, ampiamente battuta.
Come stanno le cose realmente?
Il rapporto tra eventi atmosferici e pratiche agricole è da sempre molto stretto. Non sempre questo rapporto era connesso a una sequenza di causa-effetto. Più semplicemente, in epoche nelle quali era per lo più ignoto ogni principio di legge fisica, si finiva con l’attribuire a eventi creduti soprannaturali, capacità e poteri altrettanto straordinari, in una visione animistica della Natura.
In realtà, come spesso abbiamo modo di constatare, molte delle tradizioni agricole popolari finiscono col rivelare dei fondamenti empirici.
Può considerarsi tale il caso della connessione tra fasi lunari e pratiche agricole o la vita vegetale in generale.
Si può supporre, ad esempio, che le variazioni di pressione indotte dalle maree atmosferiche (collegate alle fasi lunari), accelerino o ritardino la circolazione delle sostanze nutritive nelle piante. Ed è provato (sia pure in forma sperimentale) che un calo della pressione atmosferica (come accade nel passaggio dalla luna nuova alla luna piena) determina un aumento dello scorrimento della linfa nelle piante. Al contrario la luna calante lo rallenterebbe. Per questo motivo, per le operazioni di trapianto, piantagione e potatura, si privilegia questo periodo, con l’obiettivo di limitare la fuoruscita di liquido vitale.
Quindi tutte le lavorazioni andrebbero svolte tra luna piena e luna nuova.
Le fasi lunari
La tradizione ci consegna delle tabelle vere e proprie.
- Luna crescente per ottenere vini frizzanti.
- Luna calante per i vini per i quali si preveda un lungo invecchiamento.
- Luna piena adatta a qualsiasi tipo di vino.
- Luna nuova sconsigliata per qualsiasi tipo di vino.
Si può sintetizzare in una regola generale: “Tutto ciò che deve crescere e svilupparsi deve essere fatto in Luna crescente. Tutto ciò che deve arrestarsi e morire deve essere fatto in Luna calante“.
L’imbottigliamento come rito
Non esiste un fondamento scientifico per questa correlazione.
Quel che è certa è la costanza con cui è stata tramandata e l’assunto in base al quale le tradizioni nascono spesso dall’esperienza.
Ma l’aspetto che a noi affascina di più è di altro genere.
Esso attiene alla componente emotiva che da sempre accompagna il rito dell’imbottigliamento. Perché di rito si tratta. Nella storia dell’uomo il rito è legato alla magia (cosa c’è di più magico della trasformazione del mosto in vino?), alla cultura, alla tradizione.
Nelle famiglie che hanno fatto la storia dell’agricoltura in Italia, il momento dell’imbottigliamento costituiva uno dei momenti salienti dell’anno, come quello della vendemmia, della macellazione o della preparazione delle conserve ecc. Ad ognuno di questi momenti sono legati ricordi di uomini, parole, insegnamenti, affetti.
E la fase dell’imbottigliamento diventa catalizzatore di memoria, passaggio di testimone, gesto di amore.
Questo ci piace dell’imbottigliamento. Ci piace la condivisione del rito, delle emozioni, della tradizione.
Ma dobbiamo ricordare che esso non è solo un travaso da un contenitore all’altro ma fase integrante del processo produttivo, quindi l’attenzione che deve accompagnare questo lavoro non ha solo una valenza emotiva e affettiva ma anche qualitativa.
Per questo amiamo che alcuni dei nostri clienti portino avanti questa pratica; per questo ci rendiamo disponibili a consigliare e informare in merito all’imbottigliamento.