Pinot rosato: perfetto sotto ogni punto di vista.
La versatilità la sua principale caratteristica: sotto questo aspetto il Pinot Rosato può essere definito Il vino PERFETTO.
Per il cliente che consuma solo vino rosso, esso rappresenta il vino dell’estate, da accostare alle
pietanze leggere, dal sapore delicato, consentendo un abbinamento enogastronomico certamente
più equilibrato. Per il cliente che predilige i vini bianchi, il Pinot Rosato corre in soccorso ad
accompagnare cibi dal gusto più deciso: ad esempio costituisce l’ideale accompagnamento di una
stuzzicante e appetitosa grigliata, da consumarsi sotto un fresco pergolato, col frinire delle cicale a
fare da colonna sonora.
Ma il Pinot Rosato non smette di stupirci!
Proviamo a degustarlo in abbinamento ad una fresca macedonia, servita in una coppa ricavata da
un’anguria tagliata a metà: scopriremo come, pur trattandosi di un vino “a tutto pasto”, esso
possa regalarci emozioni anche al momento del dessert.
Come nasce il Pinot Rosato?
Il nostro Pinot Rosato si ottiene da uve di Pinot Nero vinificate in purezza (al 100%).
L’Oltrepò Pavese copre oltre il 40% della produzione nazionale di Pinot Nero per una sua netta predisposizione pedoclimatica.
Per questo motivo il frutto è forte, sano e rigoglioso.
Vinificato “in rosa” (con uve raccolte all’inizio dell’estate, in un periodo ogni volta
da verificare), nasce il Pinot Rosato.
La vinificazione in rosa nel Pinot Rosato.
La vinificazione “in rosa” da noi praticata, costituisce, ogni volta, una piccola
sfida.
Infatti essa consiste nel procedere con un contatto del mosto con le sue bucce per un periodo di
tempo e ad una temperatura (sempre controllata), ogni volta da verificare e da calibrare con
sapienza, a seconda dell’andamento dell’annata sotto il profilo climatico.
L’obiettivo è di preservare l’acidità (= freschezza), ottenuta grazie ad una
vendemmia anticipata, di estrarre dalle uve l’importante bagaglio aromatico (di cui il Pinot Nero è
tanto dotato), consegnando, infine, al vino lo splendido colore che, alla vista, già preannuncia
quanto verrà donato alle nostre papille gustative.
Tra storia e leggenda.
Secondo una leggenda l’origine del vino rosato (e della vinificazione in rosa) risale agli episodi della vita di un prete di campagna, nel veronese, il quale, molto goloso ma poco dedito alle attività agricole nel piccolo orto della Canonica, preferiva attingere a piene mani dai doni dei compaesani, che gli portavano cibo e viveri a volontà.
Si narra che gli abitanti del villaggio, stanchi di approvvigionarlo, diminuirono notevolmente le proprie offerte, spingendo il curato ad attingere di nascosto alla cantina del villaggio, dove perforò una delle botti e raccolse, in un recipiente, il liquido. Le vinacce erano rimaste a contatto con il mosto solo per poche ore e il vino, non avendo ancora iniziato la fermentazione, presentava un colore rosato.
L’inganno fu scoperto, ma l’estrazione del vino in una fase di non completa maturazione, stimolò la creatività dei viticoltori del villaggio che iniziarono a produrre il vino rosato.
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