Riciclare il cartone

riciclare il cartone

Il nostro terzo appuntamento sul riciclo e riutilizzo dei materiali che tutti i giorni utilizziamo in cantina, verte su un materiale “accessorio” ma non di minore importanza, rispetto al vetro e al sughero di cui abbiamo trattato nelle precedenti settimane. Vediamo come riciclare il cartone di cui sono fatte le scatole con le quali tutti i giorni recapitiamo il nostro vino a casa dei nostri clienti.

Avete mai notato che il cartone che tutti noi ci ritroviamo tra le mani dopo aver ricevuto un pacco con qualsiasi contenuto è formato da tre strati? Si chiama cartone scanalato. È formato da uno strato interno e uno esterno di fogli di cartone liscio, mentre al centro abbiamo un foglio di cartone ondulato. Questa composizione ha la funzione di attutire gli urti e ammortizzare il contenuto, soprattutto se si tratta, come nel nostro caso, di qualcosa di prezioso come le bottiglie del nostro vino.


Il ciclo vitale del cartone

Dobbiamo sapere che anche il cartone segue un vero e proprio ciclo vitale, durante il quale nasce, cresce e muore. Per la sua produzione sono inevitabili notevoli emissioni di anidride solforosa, che vengono letteralmente dimezzate nel caso di un provvidenziale suo riutilizzo.

La produzione del cartone segue un processo complesso che parte dal taglio delle piante (alberi di conifere) che vengono trasformate in trucioli di legno e diventano fibre di cellulosa attraverso filtraggio e spappolamento. Successivamente le fibre vengono prima mescolate con acqua poi, dopo essere state separate dagli oli naturali, sottoposte a sbiancamento (diversamente resterebbero di colore naturale marrone). Quindi, dopo un ultimo lavaggio, sono pressate e arrotolate pronte per la trasformazione in cartone. 

In che modo possiamo contribuire a limitare l’inquinamento inevitabilmente legato alla sua produzione? Per esempio intervenendo sul suo ciclo vitale. Proviamo a riciclare il cartone o a riutilizzare il cartone che ci ritroviamo in casa. Non è affatto la stessa cosa.

Riciclare il cartone

Se vogliamo riciclare il cartone, vale a dire agevolare il processo grazie al quale un materiale di scarto viene trasformato in materiale riutilizzabile, sarà sufficiente procedere ad un suo corretto smaltimento. Bisogna far attenzione a riporlo nei contenitori appositi, seguendo le indicazioni del Comune nel quale risiediamo. Bisogna fare sempre attenzione alle istruzioni (il cartone deve essere pulito, non contaminato da accessori o parti in plastica o in altro materiale ecc.). In questo modo non solo contribuiamo a limitare l’emissione di gas serra ma attribuiamo un nuovo valore ad un articolo “di scarto”.

Riutilizzare il cartone

Se invece desideriamo apportare un contributo “ecologico”, possiamo tener via i cartoni per un loro riutilizzo. Per esempio usare il cartone per nuove spedizioni, oppure rivestirlo in modo creativo e trasformarlo in un contenitore originale, utilizzarlo per riporre in garage oggetti che non usiamo sempre ma di cui non desideriamo disfarci. Possiamo anche ritagliarlo e usarne solo alcune parti, come quelle più piccole, colorarle e incollarle e trasformarle in decorazioni, magari coinvolgendo i più piccoli e partecipando, così, a un vero cambiamento culturale.  Questo è davvero un approccio eco-friendly: infatti in questo modo l’inquinamento si annulla del tutto.
Grazie a questa nuova sensibilità, negli ultimi anni, il settore europeo che si occupa di produzione del cartone è riuscito a ridurre la sua impronta di carbonio dell’11%.

Entra a far parte anche tu dell’”Economia circolare” riciclando o riutilizzando il cartone dei nostri vini seguendo l’esempio della nostra Ofelia!

Come riciclare il sughero dei tappi

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Eccoci al secondo importante materiale che, nel mondo del vino, ricopre un ruolo da protagonista: il sughero, utilizzato per consentire al vino una maturazione armonica e naturale. La scorsa settimana abbiamo approfondito le modalità di riciclo del vetro, oggi ci poniamo un’altra importante questione: come riciclare il sughero dei tappi.

Come si ricicla il sughero dei tappi?

Lo sapevi che il sughero è un materiale riciclabile al 100%? Per questo, viene definito materiale naturale circolare.

Ecco perché Cantine Rossella continua a preferire questo materiale per i propri tappi, oltre che per ragioni di miglior efficacia e resa qualitativa della tappatura.

Innanzitutto, una volta stappata la bottiglia, puoi riutilizzare il tappo per richiuderla e riporla. Se invece dovessi decidere di disfartene, ecco come devi fare per riciclare il sughero dei tappi.

Poiché il sughero è un “legno”, dal momento che costituisce la corteccia delle querce da sughero (circolare, perché la corteccia si rinnova naturalmente), è naturale e completamente biodegradabile, quindi può essere buttato nell’umido o, magari, sbriciolato e mescolato al terriccio delle piante casalinghe.

Non sempre, però, è consigliabile risolvere con l’umido. Innanzitutto perché a volte i tappi contengono colle alimentari (che tengono insieme il sughero macinato) che potrebbero non essere adatte allo smaltimento nell’umido. Inoltre, in alcuni Comuni sono previste delle isole ecologiche proprio per la raccolta dei tappi

Infatti per il sughero (anche in ragione della sua preziosità, dal momento che la corteccia della quercia ha bisogno di 25-30 anni per rinnovarsi e raggiungere le dimensioni giuste) è previsto un conferimento specifico, che ne consente il reimpiego selettivo, principalmente per usi legati alla bioedilizia e ai bioarredi. 

Purtroppo le associazioni che si occupano di raccogliere i sugheri per questo riciclo etico non sono presenti in tutto il territorio nazionale, quindi occorre essere determinati nel raccogliere le giuste informazioni che possano ben indirizzarci. Nella vostra zona di residenza non ci sono associazioni che si occupino di raccogliere il sughero?

Qualche idea per un riciclo “virtuoso”

Oltre al riutilizzo come fertilizzante, che abbiamo già citato, il sughero ha anche un’insospettabile capacità assorbiodori e assorbiumidità. Per questo potreste provare a posizionare qualche rondella, ottenuta “affettando” il vostro tappo, qua e là nel frigorifero.

Siete dei creativi, dotati di una buona manualità? Utilizzate i tappi come dei segnaposto a tavola: sarà sufficiente ritagliare a metà il tappo, praticandovi in superficie un’incisione nella quale inserire un cartoncino su cui scrivere i nomi dei commensali. Oppure potreste realizzare un funzionale sottopentola, allineando un certo numero di tappi e tenendoli insieme tra di loro con un po’ di colla, legandoli esternamente con un bel nastro colorato.

Guardate in questo video che bell’idea che ha avuto il nostro Luca!

Campagna raccolta: dal 23 Febbraio al 31 Maggio 2022

Siete poco creativi o avete poco tempo? Niente panico: ci pensiamo noi!

Ogni volta che, in occasione di una consegna di vino, riuscirete ad affidare al nostro fattorino un sacchetto con 50 dei nostri tappi di sughero, avrete in premio ben 3 bottiglie di Bombarda.

Cosa aspettate? Cominciate la raccolta! Quando farete l’ordine, basta richiedere la nostra bag portatappi e sarà più facile raccoglierli.

E ricordate: ognuno può dare un contributo e fare la differenza… anzi, la differenziata!

Come riciclare il materiale del vino

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Quando parliamo di vino, normalmente la nostra attenzione si concentra su quanto stiamo per degustare, sul contenuto del bicchiere o, meglio, della bottiglia.

Invece chi lavora “dietro le quinte” deve aggiungere un altro ordine di interesse e di studio, che riguarda tutto ciò che contiene il vino e che contribuisce alla sua tenuta nel tempo: vetro, carta, capsula, sughero.

Non solo la qualità del prodotto ma, oggi più che mai, ci si deve occupare con attenzione di quale impatto questi prodotti abbiano sull’ambiente che ci circonda.

Poiché queste incombenze coinvolgono i clienti, che, spesso, ci chiedono ragguagli in merito, vediamo insieme quale sia il comportamento più corretto e come riciclare il materiale del vino.

Quelle che vedete sotto, sono le icone che gradualmente compariranno sulle retroetichette delle nostre bottiglie, come nell’esempio della nostra Bombarda.

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Quale significato hanno?

Attenzione: controllate sempre quali siano le disposizioni del vostro Comune, ma, comunque, sappiate che in genere occorre fare distinzione tra simbolo di riciclo (il nastro di Moebius, “simbolo riciclabile” per eccellenza: è internazionale ed è un codice non fraintendibile) e il codice di riciclaggio. Quest’ultimo funge da “linguaggio internazionale”, istituito nel 1997.

L’utilizzo dei codici è volontario. La numerazione e le abbreviazioni che costituiscono ogni codice servono per fornire indicazioni su ciascun materiale costituente il prodotto e quale sia il processo corretto del suo riciclaggio.

Benché i prodotti e i materiali dove compaiono le icone siano tutti teoricamente riciclabili, per alcuni di essi i processi di recupero e trasformazione risultano alquanto difficoltosi e, a volte, economicamente svantaggiosi. Inoltre spesso le diposizioni legislative variano tra un paese e l’altro. Questi sono i motivi per i quali si fa fatica a rendere abitudinario un comportamento etico.

Il numero inserito all’interno del simbolo corrisponde al codice.

A partire da oggi, ogni settimana vi forniremo qualche consiglio di riciclo a cominciare dal materiale di utilizzo più frequente: il vetro.

Come riciclare il vetro?

Sapevate che il vetro è riciclabile al 100%? Questo significa che, oltre a rappresentare il materiale più indicato per la conservazione del vino, possiamo utilizzarlo con serenità, anche rispetto al suo impatto con l’ambiente.

La nostra icona presenta, all’interno del simbolo, il numero GL 71, che corrisponde al riciclo del vetro di colore verde, come quello delle nostre bottiglie (potreste trovare altri simboli relativi al riciclo del vetro: GL70 per il vetro trasparente e GL72 per quelle marroni).

Parlando di bottiglie di vino e di spumante, è essenziale che eliminiate tutto ciò che è asportabile: capsula, tappo, collarino ecc. Non è indispensabile risciacquare le bottiglie anche se farlo può contribuire al mantenimento della buona condizione del vostro locale spazzatura. Fate invece attenzione che non finiscano bottiglie o bicchieri di cristallo insieme al vetro: contiene un’elevata quantità di piombo che contaminerebbe il risultato finale.

Ma quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine che l’Europa e il mondo si sono posti?

L’iniziativa “Zero Waste” è la strategia che spicca fra gli altri progetti per ambizione e vantaggi correlati. La “Zero Waste” (Zero rifiuti o Rifiuti Zero) si ripropone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti, pensandoli come risorse da utilizzare come “materie prime seconde”. Si passa attraverso la riduzione progressiva dei processi di incenerimento e/o discarica, riducendo se non annientando del tutto la quantità di rifiuti da smaltire. Tra i teorizzatori di questa strategia c’è il prof. Paul Connett, della St. Lawrence University.

Il primo comune italiano a aderire alla strategia Rifiuti Zero è stato Capannori, in Toscana, destinatario, nel 2013, del Goldman Prize, premio nobel per l’ambiente!

Qui sotto trovate un breve video che spiega come ognuno può dare un contributo e fare la differenza… anzi, la differenziata!